Località: Calcutta
C'è un buco. In questo flusso di immagini mancano clamorosamente, o forse simbolicamente, proprio le diapositive del luogo che era la nostra prima destinazione: la missione Don Bosco in Assam. Provo a colmare questo vuoto con il ricordo. E con il racconto. L'Assam è una zona molto remota dell'India, situata a nord est, al confine con la Cina, a nord del Bangladesh, a sud del Bhutan. Sostanzialmente un dente infilato in territorio cinese, ancorato all'India da una esile radice se pensiamo che la striscia di terra indiana in cui si passa per arrivarci è larga, nel suo punto più stretto, poco più di 10 chilometri. Missione Don Bosco, quindi, in Assam. Per fare cosa? Teoricamente ai buoni samaritani del Don Bosco interessava avere un reportage scritto e fotografico della condizione di vita delle tribù dei Naga. Praticamente, invece, una volta arrivati alla missione Don Bosco di Guwahati, dopo un viaggio in treno da Delhi di 76 ore, siamo stati sostanzialmente intrappolati negli edifici della missione perché in quei giorni, e per due settimane, ci sarebbero state le elezioni dell'Assam, un evento che veniva vissuto dai missionari con una certa dose di paura o almeno incertezza. Quindi, sotto l'occhio vigile dei missionari ci è stato impedito di uscire per vari giorni. Una volta che abbiamo provato a rompere l'embargo, qualcuno deve avere avvisato i missionari che sono venuti a riprenderci con una macchinina elettrica tipo golfcar e ci hanno subito riportato tra le mura della missione, pregandoci di non ripetere più l'exploit.
Allora ci siamo rinchiusi nella nostra cameretta e abbiamo iniziato a fare dei piani alternativi. Avevamo l'India davanti, si trattava di decidere solo una meta dove avremmo potuto fare del volontariato. La scelta è ricaduta su Calcutta, che si trovava a qualche giorno di viaggio.
Ricordo un momento specifico in cui ho scattato una foto che evidentemente è andata perduta o salterà fuori più avanti: Marzia sdraiata, accucciata in posizione fetale con una felpa rossa su una gigantesca mappa dell'India, con gli occhi chiusi ma la labbra increspate da un sorriso ironico. In un certo senso l'immagine simbolo di quel momento.
Quindi siamo andati via: niente Assam, niente Naga, niente Don Bosco. A Calcutta ci siamo restati tre mesi. E ci sono svariati rullini, in disordine. Appena arrivati, comunque, dopo aver trovato un posto al Modern Lodge, siamo stati portati una mattina da alcune ragazze italiane che avevamo incontrato in un bar, alla sede di Madre Teresa. E queste sono le foto della missione dove Marzia ha lavorato per qualche mese.